La politica territoriale della Serenissima

Dal ‘500 la Serenissima periodicamente assegna tramite asta pubblica le terre deltizie confiscandole a coloro che, legittimamente o abusivamente le avevano occupate. Tale politica trova un’accelerazione con l’assegnazione delle nuove terre emerse dopo il Taglio di Porto Viro, specie con l’asta del 1656, effettuata con modalità singolari.

Nel 1523 vengono confiscati i terreni a ridosso dei montoni che la Comunità di Loreo aveva concesso a livello perpetuo a privati, tra questi molti erano casati veneziani. Questi beni vennero poi alienati tramite pubblica asta nel 1543. Una seconda significativa asta, per 23.018 campi (circa 8.300 ettari), si ebbe nel 1612 e riguardava tutte quelle terre ad est dei montoni, comprese tra questi e l’Adige, che erano state confiscate a partire del 1580. A quest’asta parteciparono molti casati patrizi, che avevano abusivamente occupato le stesse terre e già avevano iniziato a bonificarle e a edificarvi delle Ca’, ma anche alcuni cittadini e la Comunità di Loreo. La terza asta fu certamente la più singolare. Nel 1657 la Repubblica Veneta emise un proclama di vendita dei terreni formatesi con le nuove “alluvioni di Po”. Si trattava di 24.139,5 campi (pari a circa 8.700 ettari) compresi tra l’Adige e il Po di Goro, che si erano formati tra il 1612 e il 1656; di questi 18.178,5 come conseguenza diretta del Taglio di Porto Viro. Ciò che rende singolare quest’asta fu il suo esito, infatti ad aggiudicarsi l’intero lotto fu un notaio veneziano in veste di procuratore di otto casati patrizi, i quali poi si spartirono le terre tramite sorteggio. Di pari passo che il Po creava nuove terre, l’Officio alle Acque provvedeva ad indire un’asta, asta che puntualmente vedeva vincitori quasi esclusivamente casati veneziani. Così, nel corso del Settecento, l’intera fascia costiera deltizia rientrava nei possedimenti del patriziato marciano.

Giovanni Andrea Cornello, Assegnazione terre asta 1657, 22 agosto 1690. ASVe SEA PO, dis. 46

 

Vedi uno stralcio del sorteggio del 1659

Nell’anno 1659 dall’Incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo, tredicesima indizione, il giorno 12 gennaio.

Intendendo gli illustrissimi ed Eccellentissimi sottoscritti signori, intervenuti per l’acquisto da essi fatto dal Magistrato Eccellentissimo delle Acque dei beni alluvionali del Po, come appare da polizza e incanto e altre scritture e atti per tal causa dal suddetto Magistrato annotati, venire all’attuale divisione di essi beni e perciò avendo fatto tutto il necessario. L’incombenza di formare esse divisioni è del signor Iseppo Bennoni, perito del sopradetto Magistrato delle Acque, dal quale è stato predisposto il tutto con la seguente scrittura e con disegno effettuato e fatte le divisioni in dodici parti colorate ed contrassegnate con una lettera, dalla A sino la lettera N inclusa, cioè

  • prima parte color verde rame segnata con A di campi n. 3535 1/2,
  • seconda parte color rosato segnata B di campi n. 3463,
  • terza parte colore azzurro segnata C di campi n. 2223,
  • quarta parte color grigio segnata D di campi n. 1626,
  • quinta parte color giallo segnata E di campi n. 1824,
  • sesta parte color rosso segnata F di campi n. 1203,
  • settima parte color verde scuro segnata G di campi n. 1943,
  • ottava parte color celestino segnata H di campi n. 1836 ¾,
  • nona parte color di porpora segnata I di campi n. 993,
  • decima parte color viola segnata L de campi n. 1580,
  • undecima parte color dorato segnata M di campi n. 1923 (1973)
  • dodicesima parte di color verde segnata N di campi n. 1936

Che in tutto queste parti raggiungono la somma di campi 24139 ¼ (1/2) e come nel suddetto disegno e nella scrittura di divisione distintamente appare ai quali si fa relazione; e avendo le loro Eccellenze acquistato e stabilito con la sottoscrizione della convenzione e dei patti consistenti in dodici capitoli che sarà qui sotto registrata volendo col gettar le sorti dall’Eccellentissime per le suddette divisioni. Per tanto costituiti alla presenza di me Notaio e testimoni sotto elencati illustrissimi et eccellentissimi signori interessati (…)

Di commissione e ordine di dette Eccellenze sono state da me notaio fatte due copie delle schede uniformi in una delle quali ho notato i nomi di detti Eccellentissimi dividenti e nell’altra le parti di territorio sopraddette, e le stesse schede poste in due berette sono state estratte dall’ill.mo Sig. GioBatta figlio di detto ill.mo et Ecc.mo Procurator Venier così d’accordo di tutti gli Ill.mi signori interessati eletto le schede dei nomi e delle parti come segue.

Dalla beretta de nomi, il nome dell’Ill.mo Farsetti, dalla beretta delle parti la parte terza lettera C.

Poi de nomi il nome dell’Ecc.mo Tiepolo, delle parti la parte settima lettera G.

De nomi il nome dell’Ecc.mo Prov (procurator) Venier, delle parti la parte ottava lettera H.

De nomi il nome dell’Ill.mo Farsetti, delle parti la parte quinta lettera E.

De nomi il nome dell’Ill.mo Correggio, delle parti la parte decima lettera L.

De nomi il nome Ill.mo Mora, delle parti la parte quarta lettera D.

De nomi il nome dell’Ecc.mo Sig. Procurator Corner delle parti la parte nona lettera I.

De nomi il nome dell’Ill.mo Farsetti, delle parti la parte undecima lettera M.

De nomi il nome dell’Ecc.mo Sig. Procurator Corner delle parti la parte prima lettera A.

De nomi il nome dell’Ecc.mo Signor Procurator Giustiniani, delle parti la parte seconda lettera B.

De nomi il nome dell’Ecc.mo Signor Procurator Pisani, delle parti la parte duodecima lettera N.

De nomi il nome dell’Ill.mo Farsetti, delle parti la parte sesta lettera F.

In modo che a ciascuno degli Ecc.mi Sig.ri Uomini sono toccate per sorte come sopra le parti soprannominate le quali ognuno per sé, eredi e successori suoi concordemente accetta e se ne dice soddisfatto e contento, promettendo avere le presenti divisioni perpetuamente ferme, rate e grate attendere a mantenere e inviolabilmente osservare e non contravvenire sotto reciproca obbligazione di tutti e ciascuno loro beni presenti e futuri.

(Trascrizione leggermente modificata da ASVe, SEA,Vendita alluvioni del Po, busta n. 210)