Casone Capitania

Via delle Valli, a circa 2 km dall’incrocio con via Moceniga, Rosolina, Rovigo

 

Visitabile solo esternamente

Certamente rimaneggiata nell’800-’900, probabilmente con l’aggiunta delle  due ali a un piano, sembra si possa individuare un parte più antica nella semplicità austera del corpo centrale a due piani.

CASONE CAPITANIA  | 17th Century
Along Via delle valli

It was probably built between 1612 and 1674 together with the now disappeared oratory dedicated to Saint Mark. This Casone belonged to the Zorzis until 1740 and has been heavily remodeled in the ‘800-‘900. It was sold, on an unspecified date but by 1786, to the Marcellos who were still its owners in the mid-19th century. It is in good condition.

Cenni storici

Nel 1577 Girolamo di Puli aveva acquistato dalle Rason Vecchie due Polesini, uno di campi 260 detto il Polesine del Cauriol e un secondo per 437 campi detto il Polesine delle Bocchette, detto anche della Barca. Gli stessi due Polesini risultano nel 1608 rispettivamente di proprietà di Giustinian Priuli e degli eredi del Capitanio Grando entrambi in “loco di Piero Bon Puli”. Nella mappa di Sebastiano Roccatagliata nella legenda relativa alle prese andate in asta nel 1612 la n° 27, che coincide come localizzazione con il Polesine della Barca, risulta essere stata aggiudicata agli Nobili Homeni Zorzi. Una sessantina d’anni dopo i terreni corrispondenti al Polesine della Barca risultano, da una mappa del  Bagatella (1674), appartenere a Zuanne Francesco Zorzi da San Gregorio. Nello stesso disegno viene riportato anche l’oratorio di San Marco, il che fa supporre che vi fosse un embrione di insediamento. Il Polesine delle Barca resterà proprietà degli Zorzi certamente fino al 1740, allorquando Antonio Zorzi risulta, dal Catastico del Dogado di Loreo – villa di Rosolina, possedere una valle salsa. Passerà, in data imprecisata, ma prima del 1786, ai Marcello; infatti nella grande mappa del Milanovich, la valle, l’oratorio, e alcuni edifici, risultano di proprietà dei Marcello da San Tomà. Dai Sommarioni Napoleonici emerge che  sia l’oratorio, segnato con il mapp.914, che il casone, mapp.735, appartengono ad Angelo Marcello, identificabile con Angelo III di Girolamo, fu Angelo. Nel 1841, stando al Catasto Austriaco, entrambi gli immobili risultano appartenere a Girolamo Marcello figlio di Angelo III, in particolare il mapp.735 viene riportato come casa da pescatori.

Curiosità

La Valle, come il Casone, vengono chiamati Capitana o Capitania. Probabilmente il toponimo deriva dal “Capitanio Grando” che nel 1608 ne risulta proprietario. Potrebbe trattarsi di un membro della famiglia Zorzi che ricoprì la carica di Capitano di Loreo, anche se non vi sono conferme documentarie. Certo è singolare che anziché di uno dei due casati che si sono succeduti nella proprietà per oltre due secoli questo luogo abbia mantenuto il toponimo di chi ne è stato proprietario per pochi anni.

Una storia secolare


Zorzi da San Gregorio

Probabilmente fu Antonio Zorzi di Girolamo, fu Bernardo, ad aggiudicarsi la presa n° 25 all’asta delle alluvioni di Po del 1612. Antonio si sposò quattro volte e ebbe quattro figli maschi: Girolamo e Paolo dalla prima moglie Elena Venier, di Angelo Maria fu Benedetto, e Lorenzo e Paolo dall’ultima consorte Elena Gissi vedova di Francesco Malipiero. Giovanni Francesco di Andrea fu Giovanni Francesco e di Elena Zen di Vincenzo, 1655-1721, non si sposerà e i suoi beni andranno al nipote Giovanni Antonio terzogenito del fratello Girolamo e di Camilla Casoni di Camillo. 

 

Marcello da San Tomà

Girolamo Angelo, unico figlio maschio di Angelo III detto Vettore fu Girolamo e di Lucrezia Basadonna di Angelo, nato il 12 agosto 1785, sposato nel 1805 con la contessa Teresa Cecilia Albrizzi, confermato con Sovrana Risoluzione il 16 novembre 1817, avrà sei figli: Vincenzo, Lucrezia Alba Maria, Alessandro Girolamo Vettore, Cecilia Maria Angela, Angela Francesca e Marina Anna.

Scheda a cura di: Stefano Turolla