Ca’ Vendramin

Via del Campo, 4, Ca’ Vendramin, Taglio di Po, Rovigo.

Visitabile solo esternamente.

Oggi la corte si compone di una casa padronale affiancata sui lati da due barchesse cui si aggiungono due complessi rustici di recente costruzione. La casa padronale, a pianta tripartita secondo uno schema comune a molte Ca’ deltizie con vano passante al piano terreno e salone al piano nobile segnate ancor oggi in facciata dalle forature, si sviluppa su tre piani separati da fasce marcapiano. Il prospetto settentrionale presenta un camino aggettante cui si affiancava un secondo oggi perduto. Delle due barchesse quella occidentale sembra mantenere elementi architettonici originali solo nel prospetto settentrionale scandito da alte paraste, mentre in quella orientale sono presenti sette arcate sul prospetto meridionale.

CA’ VENDRAMIN | 18th century
East of Ca’ Vendramin pumping station

A first building was built by the Vendramin family in the early 1700s. It is reported in the cartography as a “palace”, so it had to be of a certain architectural value. It is likely that this first Ca’ was destroyed at the end of the 18th century (maybe by a big flood of the Po) and that the new owners, the Capellos, moved the “headquarters” of the estate to a building further back from the Po. This could also explain the presence of fragments of architectural elements in the driveway. Well preserved it is now a holiday house.

Cenni storici

All’asta del 1657 queste terre, divise in 4 prese comprese tra il Taglio Novo – Po della Donzella e il Po di Goro, quindi confinanti con lo Stato Pontificio, vengono assegnate a Antonio Francesco Farsetti. Tuttavia nel 1677 la Serenissima, preoccupata per il ruolo assunto da Maffeo, figlio di Antonio Francesco, in seno alla Curia romana, ne impose la restituzione. Vent’anni dopo l’Officio alle Acque venderà le stesse 4 prese a Daniele Vendramin di Domenico del ramo da San Pantalon.

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Un edificio, talvolta denominato Palazzo Vendramin, viene più volte riportato nella cartografia ferrarese del XVIII secolo sulla riva destra del Po in corrispondenza del ramo della Donzella, collocazione che trova conferma anche nella cartografia veneziana e in quella successiva napoleonica e austriaca. Tuttavia, il sito dell’attuale Ca’ Vendramin non coincide con questo bensì con quello dove viene indicata una generica costruzione nella mappa del Milanovich del 1786 con la dicitura, per l’intera tenuta, Vendramin ora Capello. E’ probabile che la Ca’ edificata dai Vendramin, di pregevole fattura tanto da essere riportata nelle mappe come “Palazzo”, sia stata distrutta sul finire del ‘700 forse da una importante rotta del Po e che il nuovo proprietario, Piero I Capello di Piero cavaliere del ramo da San Giovanni in Laterano, abbia spostato la “sede” della tenuta presso un edificio più arretrato rispetto al Po. Ciò sembrerebbe spiegare anche la presenza di lacerti di elementi architettonici nel viale d’accesso.

Curiosità

Nonostante la tenuta sia rimasta proprietà Vendramin per poco meno di un secolo, tutt’oggi il toponimo resta, dando anche il nome all’ex Idrovora che ora ospita il Museo della Bonifica

Una storia secolare

Farsetti da San Luca

Probabilmente tra i principali sostenitori della cordata che portò all’acquisizione delle Alluvioni nuove all’asta del 1657, Antonio Francesco Farsetti entrò nel patriziato marciano il 10 agosto 1664 con l’esborso di 150 mila ducati “in libero dono” e altri 50 mila “in crediti che aveva col Publico”, dopo aver servito come Tesoriere segreto di Papa Urbano VIII. All’asta del 1657 gli vennero assegnate numerose prese dal Po di Levante, riva sinistra, a quello di Goro, riva destra, per oltre 7.000 campi.  Sposato con Eugenia Pania nel 1638, avrà sei figli maschi con un debole per Maffeo, prelato romano in servizio presso la Curia romana, al quale lascerà quasi tutti i suoi beni. Antonfrancesco muore il 14 novembre 1678 e verrà tumulato nella chiesa delle monache di San Marco. Dopo la Morte di Maffeo, i beni passeranno al nipote Antonfrancesco, figlio del fratello Filippo e di Laura Valier, che, sposatosi con Marina Foscari nel 1700, avrà quattro figli maschi. Nel 1708 Federico II di Danimarca gli concederà il cavalierato confermato successivamente dal Senato veneto Dal Catastico del dogado di Loreo risulta che Filippo Farsetti, di Antonio Francesco cavaliere fu Filippo, affitta in villa di  Rosolina una casa ad uso di osteria e 130 campi di valli per lo più inutili, e in villa della Donzella  280 campi arativi prativi e vallivi più una mandria di cavalli. A questi beni vanno aggiunti quelli  che “tiene in casa” cioè che non affitta, come la casa dominicale sulla riva sinistra del Po della  Donzella laddove questo si stacca dal Po grande. La tenuta della Donzella passa poi ai Baccanello, in forza del matrimonio tra Giovanni Battista e Gaetana Farsetti di Daniele Filippo fu Antonio Francesco.

 

Vendramin da San Pantalone

Daniele di Domenico fu Girolamo nel 1697 acquista dall’Officio alle Acque le 4 prese che erano state ritirate a Filippo Farsetti tra il Po Grande, il ramo della Donzella e il Po di Goro. A Daniele, che sposerà nel 1679 Cristina Querini di Marcantonio fu Alessandro, succederà il terzogenito Andrea, unico dei quattro figli maschi a raggiungere l’età adulta, poichè i tre fratelli, Domenico, Marcantonio e Paolo, morirono in tenera età. Sorte che toccò anche a quattro dei cinque figli avuti da Andrea e Alba da Mula di Antonio fu Andrea. Girolamo di Andrea, che risulta proprietario della tenuta nel 1756, ebbe un unico figlio, Annibale Andrea che probabilmente si spense senza eredi attorno al 1780, tanto che la tenuta viene riportata nella mappa del Milanovich (1786) come “Vendramin ora Capello”. Il passaggio ai Capello va ricercato nel matrimonio tra Elisabetta Vendramin di Daniele fu Domenico e Piero I Capello di Piero Cavalier celebrato nel 1736.

 

M. Barbaro, Arbori di Patritii veneti, 1751-1800 (Genealogie Barbaro), ms in ASVe, Miscellanea Codici, 4966. 001. Serie Storia veneta bb. 17-23. Particolare dell’albero Vendramin.

Capello da San Giovanni Laterano

Piero I primogenito di Piero Cavaliere e di Orsola Morosini di Zaccaria di Andrea, nasce a Venezia il 22 gennaio 1714 (1715). A 22 anni sposa Elisabetta Vendramin di Antonio che gli darà tre figli maschi, Pietro I, Pietro II detto Andrea e Pietro III detto Domenico, prima di spegnersi. Rimasto vedovo Piero I si risposa nel 1743 con Orsetta Tron di Francesco di Carlo da cui avrà altri due maschi, Piero Francesco e Piero V detto Vincenzo. Quest’ultimo, sposatosi nel 1775 con Maria da Mosto, avrà quattro figli: Pietro Benedetto I, Pietro Benedetto II, entrambi morti in giovane età, Pietro Benedetto e Pietro Benedetto III detto Domenico che sposerà nel gennaio 1812 Maria Caterina Daumüller. E’ probabile che Pietro Domenico abbia ceduto, tra il 1807 e il 1841, la tenuta al Nobile Giovanni Papadopoli di Nicolò.

M. Barbaro, Arbori di Patritii veneti, 1751-1800 (Genealogie Barbaro), ms in ASVe, Miscellanea Codici, 4966. 001. Serie Storia veneta bb. 17-23. Particolare e ricostruzione dell’albero Capello.

Scheda a cura di: Stefano Turolla