Ca’ Tiepolo

Viale Ca’ Tiepolo, Isola Albarella, Rosolina, Rovigo.

Visitabile solo nei periodi di bassa stagione (gennaio, febbraio, marzo, novembre, dicembre) previo appuntamento. chiusura: periodo estivo. Recapiti:  telefono 0426/3321e 0426/330009 e-mail mauro.rosatti@marcegaglia.com

L’edificio, caratterizzato da una pianta a U, si eleva su due piani. Il fronte principale rivolto a sud presenta forature disposte in modo simmetrico rispetto a un asse mediano. Il settore centrale più alto è coronato da un ampio frontone curvo con piccole volute laterali e reca in posizione centrale un portale d’accesso anticipato da una breve scalinata e, al primo piano, una finestra centinata. Le finestre del primo piano sono quadrate con gli angoli a smusso convesso. Il fronte occidentale è segnato da due grandi camini aggettanti con comignoli a dado. L’interno è stato ampiamente rimaneggiato. I soffitti del piano terra sono provvisti di travi a vista, mentre quelli del primo piano presentano capriate a vista. L’edificio, restaurato intorno al 2013 e trasformato in sede turistico-residenziale, si trova in ottimo stato di conservazione.

 

CA’ TIEPOLO-VIANELLI|1753-1772
Albarella Island

It was built as a hunting lodge by counts Vianelli on properties they purchased in 1753 from the Magistrato alle Acque. It was probably enlarged with an additional floor in 1772. It remained property of the Vianellis until the 1940s. In excellent condition, it is a congresses and weddings venue.

Cenni storici

La villa, nota forse impropriamente come Ca’ Tiepolo, venne eretta probabilmente sul sedime di un casone di caccia dai conti Vianelli, storica casata claudense, presente nel catastico del Fossati del 1761 con Francesco Vianelli e cugini, possessori di numerosi campi livellari dei Sagredo in territorio di Rosolina

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Come risulta da una mappa del 1753 del perito Giovanni Filippini i Vianelli avevano acquistato all’incanto nel 1753 dal Magistrato alle Acque, nelle persone di Angelo e fratelli furon Domenico, i terreni sul canale dei “Bozzatini” (in realtà “Pozzatini”), dove costruiranno pochi anni dopo la casa.  Il complesso figura già nella Topografia del Milanovich del 1786 e riporta i nomi dei Vianelli come possessori di molte valli tutte attorno. Nella scheda dell’Istituto Regionale Ville Venete si riporta la data 1772 posta all’interno “sulla chiave di volta della finestra mediana del primo piano”, il che convalida l’ipotesi avanzata da Canova prima e da Semenzato poi circa una committenza da parte dei conti Vianelli. Quanto alla presenza dei Tiepolo nell’area dell’attuale isola di Albarella, non è stato possibile al momento documentarla. Ai Vianelli risulta intestato il mappale 652 nel catasto napoleonico del 1811, dove risulta oramai “casa di villeggiatura” di proprietà di Felice fu Angelo e consorti, e in quello austriaco del 1845 in cui la villa risulta intestata alle cinque sorelle Vianelli figlie di Angelo. Non può certamente sfuggire la notevole similitudine nella composizione della parte centrale di questo “casino da caccia” con quello detto Venier-Mocenigo che sorge non lontano. La differenza sta essenzialmente nell’aggiunta di un piano in quello di Albarella, piano che si trova sopra le probabili ali dell’edificio primigenio e che può essere ricondotto ad un primo restauro ultimato alla data rinvenuta sulla chiave di volta.  Nel Catasto austriaco è formata da due edifici, il principale con accanto un rustico. La possessione cui fa capo Ca’ Tiepolo si chiama “Pozzatini nuovi”. I Conti Vianelli cedettero l’isola nel 1941 al cav. Roberto Scagliarini  e in seguito avvennero vari passaggi di mano. A lungo abbandonato a causa delle alluvioni, l’edificio è stato restaurato nel 1972 come sede dell’insediamento turistico di Albarella.

 

Curiosità

Per indicare le vastissime proprietà dei Vianelli nel Chioggiotto e nel Delta si usava comunemente il detto “come el conte Vianelli, che comande tre onde in mare”.

Galleria

Una storia secolare

Vianelli

Nobile famiglia di Chioggia, attestata almeno dal trecento come livellari di altre famiglie nobili e di cui si ritiene estinto il ramo principale. Imparentata nel tempo con i Corner, i Ballaran, i Costantini Ferretti, la casata fece parte dei consigli nobili cittadini e tra loro si distinsero uomini d’armi, di chiesa, di legge, scienze e lettere, alcuni dei quali ricoprirono ruoli importanti nella Serenissima. In Chioggia è ancora oggi intitolata loro una calle. Assegnatari a metà settecento nell’area intorno a Rosolina di vaste proprietà demaniali confinanti con i Priuli, a inizio ottocento possedevano terre e valli che andavano dalle foci dell’Adige a quelle del Po di Maistra. Tra i componenti della famiglia si ricordano, per il loro legame con il Delta del Po e Rosolina, Francesco, livellario con altri cugini, di numerosissimi campi in località Vallesine di proprietà di Elisabetta Michiel Sagredo nel 1761, Angelo di Domenico, che si aggiudica nel 1753 coi fratelli la presa ai “Pozzatini” sulla cui area faranno costruire la ca’.  Il figlio di questi, Felice Fortunato, risulta proprietario nel 1811 (con altri non meglio nominati consorti) della “casa di villeggiatura” mappale n.652. A questi subentreranno i figli Andrea e Angelo, padre di Caterina, Maria, Vittoria, Teresa e Angela, intestatarie della ca’ nel 1845 e nei decenni seguenti. Da un figlio di Andrea, Carlo, che sposerà Maria Brusamini, nascerà nel 1851 Andrea Galeazzo, grande bonificatore e marito di Giuseppina Tiozzo, di antica casata chioggiotta, grazie ai cui figli e nipoti Rosolina diventerà importante località balneare.

 

Scheda a cura di: Luigi Contegiacomo