Ca’ Soranzo

Via Po di Gnocca, dopo Ca’ Mora, provenendo da Donzella e andando verso S. Giulia, località Gnocca Porto Tolle, Rovigo.

 

Visitabile solo esternamente

Attualmente l’edificio di Ca’ Soranzo si presenta diviso in due parti adiacenti e parallele rispetto alla strada e quindi al Po di Gnocca. La casa dominicale è di forma quadrata, mentre quella affiancata, probabilmente per i salariati, è rettangolare. Un rustico funzionale alle attività agricole si trova in posizione indipendente rispetto alla costruzione principale. Il corpo principale si sviluppa su due piani e sottotetto, segnalati da fasce marcapiano, ed è concluso da una copertura a padiglione. I due fronti principali sono simili tra loro, con le aperture disposte in modo simmetrico rispetto all’asse centrale. La porta d’accesso è architravata e accanto a essa si aprono due piccole finestre ovali; al primo piano si individua una portafinestra abbellita da un arco a tutto sesto, arricchito ulteriormente sul fronte occidentale da un poggiolo in pietra con parapetto in ferro battuto e cotto. La planimetria è strutturata in forma tripartita con salone centrale passante. Il vano scala si trova in posizione laterale e vi si accede da un doppio portale ad arco.

 

CA’ SORANZO | 1734-1778
Between Ca’ Mora and Santa Giulia

This Ca’ was built by the Soranzos between 1734 and 1778, it then passed to the Vivianis in the 19th century.
It is of considerable size and with fine elements but totally degraded.

Cenni storici

Originariamente sembra che nell’area fossero presenti i Mora da San Marcuola, poi sostituiti dai Soranzo, della cui presenza nell’area resta molto poco. È però noto che Tommaso Mocenigo Soranzo del ramo da San Polo intraprese un’opera di bonifica mirante a ridurre a risaia una parte di quelle terre che si era aggiudicato nel 1734…

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Attraverso un disegno realizzato in risposta ad una supplica presentata all’Officio sopra i Beni Inculti il 14 maggio 1778 da uno dei suoi discendenti, anch’egli chiamato Tommaso, è però possibile rilevare il ruolo marginale ricoperto da questo casato nel territorio. I Soranzo, infatti, oltre ad una piccola striscia di terra lungo il confine con i Venier adibita a risaia (per la quale il disegno viene prodotto), avevano destinato la restante possessione soltanto a valli e pascoli.
Il disegno del 1778 si rivela comunque molto prezioso per definire le caratteristiche originarie della Ca’, poiché vi è riportato l’intero possedimento, posto nell’ultima striscia di terra oltre i terreni dei Venier sulla riva sinistra del Po della Gnocca. Qui si individua una corte composta da una casa dominicale di tipologia comune alle altre (ma senza barchesse), una coppia di rustici, di cui uno corrispondente forse alla cappella di Ca’ Soranzo. Alcune caratteristiche della residenza padronale sono comuni all’edificio attuale: il salone centrale passante con relativo balconcino sormontato da arco a tutto sesto, evidente sia nel prospetto principale lungo la via d’acqua sia in quello posteriore, il sottostante ingresso centrale, nonché il terzo piano adibito a granaio con le classiche finestre quadrate. Nel Catasto Napoleonico si fa riferimento a una casa di villeggiatura e a una casa da fattore di proprietà di Soranzo Caterina e Canziana (di Tommaso Mocenigo Soranzo – figlio di Tommaso I Mocenigo Soranzo di Francesco, marito in secondo voto di Canziana Giustinian – e di Elena Contarini). Nel Catasto Austriaco invece in località Gnocca si individua una casa divisa, come l’attuale, in due parti, una per abitazione civile e l’altra per uso rurale, di proprietà di Viviani Giuseppe e Girolamo fu Domenico; la casa resta ai Viviani almeno sino agli anni Venti del ‘900.

 

Una storia secolare

Mora da San Marcuola

I Mora da San Marcuola erano originari di Vicenza. Alcuni membri della famiglia si trasferirono a Siviglia, altri rimasero a Vicenza, altri ancora andarono a Roma, dove nel 1187 Alberto di Mor(r)a, nato nel 1110 circa a Benevento, fu eletto papa con il nome di Gregorio VIII. Una volta insediatisi a Venezia si distinsero come mercanti. Giovanni Battista, figlio di Marco, su richiesta testamentaria dell’omonimo zio materno, offrì importanti somme di denaro alla Serenissima, e in particolare anche alla Zecca, in occasione della Guerra di Candia. Per tali meriti fu inserito nel 1653 nella “Veneta nobiltà”, con il permesso di trasferire il titolo ai suoi discendenti. Sposò Cassandra Damiani di Girolamo da cui ebbe Giovanni Battista I (1652) che avrebbe sposato nel 1670 Francesca Garzoni di Giovanni, e Giovanni Battista IV detto Piero (1657), che avrebbe sposato nel 1683 Caterina Mocenigo di Giovanni.

 

Soranzo da San Polo

Le origini della famiglia Soranzo si fanno risalire alla Gens Superanzia di Roma, che si sarebbe trasferita da Altino a Burano nel 456. Entrarono a far parte del Maggior Consiglio nel 747 e raggiunsero il soglio dogale con Giovanni Soranzo nel XIV secolo. Nel 1094 Domenico Soranzo sottoscrisse la Concessione del Castello di Loreo. Il capostipite del ramo Soranzo da San Polo, Giovanni, fu podestà a Chioggia. Tra i membri della famiglia si ricordano poi abati, capitani, riformatori dello studio e altri che ricoprirono cariche di grande importanza. Aggiuntosi agli inizi del settecento al gentilizio Soranzo quello dei Mocenigo per motivi matrimoniali, a metà dello stesso secolo Tommaso Mocenigo Soranzo del ramo di San Polo, figlio di Tommaso I di Francesco “procurator”, ebbe da Elena Contarini Caterina (1757) e Canziana (1759), proprietarie della ca’ ai tempi dell’accatastamento napoleonico.

 

M. Barbaro, Arbori di Patritii veneti, 1751-1800 (Genealogie Barbaro), ms in ASVe, Miscellanea Codici, 4966. 001. Serie Storia veneta bb. 17-23. Particolare dell’albero Soranzo.

Scheda a cura di: Giulia Becevello