Ca’ Pisani

 Strada Provinciale 37 a 12 km dal centro di Contarina (Porto Viro), sulla sinistra si prende una carrareccia, località Ca’ Pisani, Porto Viro, Rovigo

Visitabile solo esternamente

Il complesso agricolo che oggi si dispiega lungo la riva sinistra del Po di Maistra, laddove questo si stacca dal ramo principale detto di Venezia, rappresenta uno degli esempi più interessanti di insediamento rurale veneziano in questa zona. Esso è costituito da campanile, chiesa, insieme di rustici e casa padronale, costituita da una pianta quasi quadrata che si sviluppa su tre piani. Il piano terreno, in bugnato, presenta un portale d’accesso con arco a tutto sesto e chiave di volta in pietra che si apre sull’androne d’ingresso, ai lati del quale sono disposte simmetricamente le stanze e il vano scala. Il piano nobile, caratterizzato dal tipico salone passante, palesato in facciata da un portale a tutto sesto bordato in pietra con chiave di volta e imposte, è ulteriormente valorizzato da un balconcino in pietra lavorata, cui si affiancano tre finestre rettangolari architravate a destra e altrettante a sinistra. Le tradizionali finestrelle quadrate del granaio coronano il tutto. Una corta barchessa con portico segnato da archi ribassati affianca a sinistra la casa dominicale. E’ assai probabile che ad essa se ne aggiungesse simmetricamente un’altra, di cui restano attualmente palesi segni sul muro orientale, sia per il rispetto di certe “regole compositive”, sia quale elemento di collegamento con un edificio, oggi anch’esso perduto, situato ad est della casa dominicale, la cui funzione resta incerta: potrebbe trattarsi della canonica o della residenza del fattore.

 

CA’ PISANI |1657-1707
In the homonymous locality

It was built by the Pisanis between 1657 and 1707. The Pisanis, who also owned the homonymous villa in Strà, lost many of their properties due to the fall of the Serenissima and the new taxation that ensued, together with a heavy inclination for gambling. The Strà villa was purchased by Napoleon Bonaparte, while the Delta Ca’ passed to the Barbaro family. It is not really degraded but is not used.

Cenni storici

Ermolao Pisani del ramo da Santo Stefano, Procuratore de Ultra acquista all’asta del 1657 poco più di 2.000 campi in due prese, una, la più corposa, sulla riva sinistra dell’attuale Po di Maistra, ed una seconda tra il Po di Goro e della Donzella, in buona parte valliva.

Leggi di più...

Nel 1707 l’omonimo nipote chiese ed ottenne dal Vescovo di Chioggia l’elevazione a parrocchia della chiesa intitolata a Santa Croce presente nella tenuta. Appare del tutto evidente che l’elevazione a parrocchia non può che essere legata alla presenza di una corte e di un certo numero di lavoratori stanziali, ipotesi che trova conferma nel Catastico del Dogado di Loreo, villa Santa Croce di Ca’ Pisano, 1740, dove i fratelli Domenico e Antonio Cestari di Chioggia giurano di pagare 1.300 ducati l’anno ad Ermolao e fratelli Pisani per “Tutto il corpo de Beni acquistati in Bagliona di Po in parte arativi buona parte prativi parte pascolivi con Schiappa e Valle Salsa; Case da Lavoranti e Brazzanti”. Si può quindi affermare che, al netto di interventi successivi di restauro anche a causa delle alluvioni frequenti nella zona, la Ca’ e la corte siano state edificate nel cinquantennio 1657 – 1707, probabilmente tra il 1682 e il 1707 visto che Ermolao Procuratore de Ultra muore il 7 luglio 1682 a 68 anni e gli succede il nipote ventiduenne Ermolao. 

La tenuta nel 1841 risulta proprietà dei Barbaro nobili Giovanni, Antonio, Elisabetta e Giovanni Battista fratelli e sorelle, figli del fu Ermolao. Si tratta dei Barbaro da San Vidal subentrati ai Pisani, dei quali peraltro erano lontani parenti (Cecilia Pisani di Giovanni Procuratore di Alvise Procuratore nel 1541 aveva sposato Ermolao Barbaro di Francesco di Daniele) probabilmente nel primo decennio dell‘800, quando, sommersi dai debiti di gioco, i Pisani svendettero molti loro beni, tra cui la villa a Stra. La ca’ sarebbe passata poi ai figli dei fratelli Barbaro e da loro ai nipoti Emilia Barbaro di Gio. Battista, Federico Remondini e Zelmira Curioni.

Curiosità

Dopo la caduta della Serenissima (1797), la mutata fiscalità e il vizio del gioco spinsero i Pisani a indebitarsi rovinosamente. Fu per questo che si trovarono costretti a vendere l’11 gennaio 1807 la villa a Stra a Napoleone Bonaparte, che era diventato re d’Italia nel 1805, per 1.901.000 lire venete.

Una storia secolare

Pisani da Santo Stefano

Ermolao procuratore di Giovanni Francesco e di Elena Mocenigo, nasce a Venezia il 6 giugno del 1615. Dal matrimonio con Paulina Lezze nasceranno quattro figli maschi: Alvise, Giovanni Francesco, Matteo e Lorenzo. Giovanni Francesco sposerà nel 1653 Paolina Contarini che gli darà Andrea, Ermolao, che oltre alla costruzione della Ca’ deltizia fu anche il promotore della costruzione della splendida villa di Stra e del fastoso palazzo in campo S. Stefano, Alvise, eletto doge il 17 gennaio 1735 m.v., Marcantonio e Carlo. Nel 1819 Ermolao I, detto Luigi Giovanni Sebastiano, verrà decorato con Sovrana Risoluzione del titolo di Conte dell’Impero d’Austria. Quattro anni dopo anche il padre, Ermolao III, detto Giovanni Francesco, vedrà confermata la nobiltà con Sovrana Risoluzione del 28 ottobre 1823.

M. Barbaro, Arbori di Patritii veneti, 1751-1800 (Genealogie Barbaro), ms in ASVe, Miscellanea Codici, 4966. 001. Serie Storia veneta bb. 17-23. Particolare dell’albero Pisani.

Barbaro da Santo Stefano

Ermolao di Francesco fu Daniele nel 1541 sposa Cecilia Pisani di Giovanni procuratore fu Alvise procuratore. Ermolao era fratello di Marcantonio e Daniele, patriarca di Aquileia, i potenti fratelli Barbaro, coltissimi (Daniele pubblicò I dieci libri dell’architettura di M. Vitruvio tradutti e commentati da Monsignor Barbaro eletto patriarca d’Aquileggia, in Vinegia 1556 e ancora, 11 anni dopo, M. Vitruvií De Architectura libri decem cum commentariis Danielis Barbari electi Patriarchae Aquileiensis,Venetiis 1567) che commissioneranno a Palladio la costruzione della villa di famiglia a Maser. Nel 1841 i fratelli Giovanni, Antonio Maria, Elisabetta e Giovanni Battista, figli di Ermolao fu Giovanni e di Maria Licinia Erizzo il primo, di Adriana Santa Betto, gli altri tre, risultano proprietari della corte. 

M. Barbaro, Arbori di Patritii veneti, 1751-1800 (Genealogie Barbaro), ms in ASVe, Miscellanea Codici, 4966. 001. Serie Storia veneta bb. 17-23. Particolare dell’albero Barbaro.

Scheda a cura di: Stefano Turolla